Intervallo natalizio

I nostri due eroi sono tornati alle rispettive case per le vacanze di natale, lasciando una Berlino a -15° e la Sprea ghiacciata (d’ho!).
A presto per le prossime nuove avventure brandeburghesi.

Fröhliche Weihnachten!

Federico & Ale

Alexander Marcus – la genesi di un mito


Tutto nacque dall’ubriachezza di un nostro amico australiano. Egli ricevette un messaggio misterioso sul cellulare contenente un ancor più misterioso nome: Alexander Marcus. Il nostro amico cercò il suo nome, e quello che ne uscì fu questo video:

L’unico commento possibile a quel punto fu: What the f**k?

Il nostro nuovo eroe naviga in un fiume con un aragosta al collo ed un mappamondo che scopriremo essere il lietmotiv di tutti i suoi video. Ha dei baffetti insulsi che non ritroverà al suo risveglio ed un sorriso stolido perennemente stampato in volto. Stupisce la sua sublime arte nella danza e la risata da pazzo criminale.

In “Hawaii Toast Song” scopriamo un Alexander Marcus inedito: egli vive ancora presso Hotel Mama (come si dice qua in Germania chi vive da bamboccione a casa dei genitori passata l’età regolamentare) e nel video viene cazziato dalla madre. Egli ripiega su un sano toast Hawaii e ci illustra gli innumerevoli utilizzi del suddetto, tipo spiaccicarselo addosso.

Putroppo il 22 suona qua a Berlino (ebbene si, tiene anche dei concerti) e noi non ci siamo…

Schade!

I’m high and i’m happy and i’m free

I nostri genitori probabilmente immaginavano un 2009 musicalmente differente, però a noi piace immaginare che l’amore per la natura, la semplicità, la chitarra e i capelli lunghi siano qualcosa di universale. Devendra Banhart riesce a regalarci più di due ore di eccellente musica, emozioni e divertimento, grazie alla sua band dai mille nomi (ultimo: Scheiße Käse Kunst) e alla sua voce evocativa e vibrante.
E poi la location… Passionskirche, a Kreuzberg. Una chiesa protestante con banchi in legno, archi a sesto acuto, organo a canne e crocifisso di legno dietro l’altare.

Sarà stata la musica stupenda, la gente che ad un certo punto non riusciva più a stare seduta sui banchi ed ha iniziato a ballare… insomma è stata un’esperienza surreale e unica, nel senso letterale del termine.

Berghain – Haiku nr.2

Facciamofintadiesserecrucchi

tecno minimale

odore di scella sudata

フェデリコ

(1981 – tuttora vivente)